Disgrafia: cos’è e cosa fare

Disgrafia

Cos’è

La Disgrafia è un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), una condizione che può riguardare bambini che hanno un livello intellettivo nella norma in assenza di patologie neurologiche e/o deficit sensoriali.

Si manifesta attraverso delle difficoltà nella realizzazione del grafema, quindi della scrittura. Riguarda perciò solo l’aspetto motorio della realizzazione grafica, e non le regole ortografiche e sintattiche. Per questo motivo non va confusa con la Disortografia.

Come si manifesta

La Disgrafia si può manifestare in diversi modi. Per effettuare una diagnosi la scrittura deve risultare poco leggibile e si possono inoltre osservare alcuni segnali.

La prensione della penna e l’impugnatura sono spesso irregolari, il bambino può assumere una postura scorretta, avvicinando eccessivamente il viso al foglio. Si possono osservare tensioni muscolari e tremori, fatica e facile stancabilità.

Il bambino può avere difficoltà nella gestione dello spazio del foglio, non segue le righe  e i margini procedendo verso l’alto o verso il basso, le parole possono essere eccessivamente ravvicinate o al contrario distanziate.

Si può osservare uno scarso rispetto delle dimensioni delle lettere, troppo grandi o troppo piccole, collegamenti scorretti tra lettere nel corsivo, deformazioni che rendono la parola illeggibile, confusione di lettere graficamente simili.

Difficoltà nella copia e riproduzione di forme e figure.

Come si diagnostica

La diagnosi può essere posta da un neuropsichiatra o uno psicologo (che possono essere affiancati da altre figure come logopedisti o neuropsicomotricisti) dopo un iter diagnostico che prevede colloqui di consulenza con la famiglia e un percorso di valutazione approfondita con il bambino per verificare o meno la presenza di disgrafia o altre problematiche associate.

La diagnosi può essere fatta esclusivamente a partire dalla fine del secondo anno di scuola primaria.

Come si interviene

Molto spesso si rende necessario un intervento specialistico che va portato avanti da figure opportunamente formate in stretta collaborazione con la scuola.

L’intervento può prevedere un potenziamento delle aree in cui il bambino manifesta le sue difficoltà: orientamento visivo spaziale coordinazione, coordinazione visuo-motoria e oculo manuale, impostazione grafemi, scrittura in stampato o corsivo.

A scuola secondo quando definito dalla Legge 170/2010 si prevede un Piano Didattico Personalizzato e l’adozione di adeguate misure compensative e strumenti compensativi.

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