Apprendimento della lettura: attraverso quali fasi?

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Come si sviluppa l’apprendimento della lettura?

La lettura è un processo cognitivo, e in quanto tale è una funzione psichica superiore.

Non si apprende a leggere e scrivere attraverso l’insegnamento e la memorizzazione di regole, ma al contrario attraverso uno sviluppo che segue delle fasi evolutive. Ecco perché gli psicologi si occupano di studiare i processi di lettura e scrittura e lo sviluppo di essi.

È un processo che inizia già con lo sviluppo del linguaggio, quando gradualmente il bambino passa dalle prime parole, alle prime frasi, fino a sviluppare un buon vocabolario.

Questo è possibile grazie a processi cognitivi che gli consentono di sviluppare rappresentazioni fonologiche della propria lingua, delle quali lui non è consapevole, ma che gli serviranno appunto per imparare a leggere.

Sulle competenze metafonologiche e pre-requisiti ho scritto qualcosa qui .

Vediamo ora quali sono le fasi di apprendimento della lettura.

È stata la psicologa inglese Uta Frith (1985) che ha proposto un modello fondamentale di riferimento in 4 fasi:

1)Fase logografica (dai 4 ai 6 anni):  il bambino in questa fase non ha una consapevolezza della scrittura e quindi sfrutta il riconoscimento visivo, provando a riconoscere le parole così come riconosce le immagini e gli oggetti. Quindi ad esempio sa riconoscere il suo nome scritto, e impara a scriverlo ma non ha ancora la consapevolezza fonologica delle lettere che lo compongono.

2)Fase alfabetica (primi mesi della scuola primaria): in questa fase il bambino impara a riconoscere i fonemi, cioè i singoli costituenti delle parole. Legge attraverso una lettura fonologica, una strategia basata sulla conversione grafema-fonema, grazie alla quale  impara a riconoscere il grafema (lettera) e il corrispettivo fonema (suono). Anche  nella scrittura si avvale dello stesso processo, segmentando la parola in fonemi e facendo corrispondere il grafema. In questa fase è facile leggere parole composte da sillabe semplici (consonante e vocale;  per esempio cane, casa, pane), mentre maggiore è la difficoltà con parole composte da sillabe complesse (es: giglio, albero, sciarpa)

3)Fase ortografica: il bambino ora legge in modo più fluido, senza avvalersi del processo descritto sopra. Impara a riconoscere gli aspetti di regolarità e irregolarità delle parole e apprende le regole ortografiche.

4)Fase lessicale:  in questa fase il processo di lettura diviene automatico. Il bambino ha sviluppato un suo magazzino lessicale (un magazzino di parole, regole) che gli permette di leggere velocemente la parola, con un accesso più diretto. Legge con più facilità e più velocemente le parole che incontra di frequente, mentre per quelle meno comuni impiega più tempo.

È interessante capire come avviene l’accesso a questa fase. Gli studiosi sostengono infatti che il raggiungimento della fase lessicale avvenga gradualmente a partire dalla fase fonologica, attraverso meccanismi di feedback interni o esterni, grazie ai quali il bambino memorizza nel suo lessico ortografico la forma corretta delle parole che via via impara, consentendo così un’associazione diretta quando le incontra.

I Disturbi della lettura

Ci sono bambini che nel loro percorso scolastico mostrano fin dalle prime fasi  numerose difficoltà nella lettura.  Spesso dopo una valutazione specialistica degli apprendimenti, viene diagnosticato un Disturbo Specifico di Apprendimento della lettura, meglio conosciuto come Dislessia.

Per conoscere come si manifesta la Dislessia puoi leggere questo articolo.

I principali segnali sono una lettura lenta e poco accurata, caratterizzata da molti errori.

I bambini con Dislessia, utilizzano prevalentemente la via fonologica per la lettura e permangono molto di più in questa fase, a causa della difficoltà di automatizzazione dei processi, che è tipica dei Disturbi di Apprendimento.

Un buon intervento specialistico può aiutare i bambini a potenziare le proprie abilità, ad esempio una modalità di trattamento molto efficace è quello di tipo sub-lessicale, di cui ho parlato in questo articolo di approfondimento.

Per saperne di più:

Frith U. (1985), “Beneath the surface of developmental dyslexia”; in K.E. Patterson. J.C Marshall., M. Coltheart, Surface Dyslexia: cognitive and neuropsychological studies of phonological readin. Lawrence Erlbaum Associates, London.

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