ADHD e compiti per casa: che stress!

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Nel mio lavoro ricevo molto spesso richieste di consulenze o di attivazione di percorsi mirati al sostegno e al supporto allo studio per bambini o ragazzi che presentano disturbi dell’attenzione. C’è quasi sempre un denominatore comune: per le famiglie il momento dei compiti rappresenta una situazione di forte stress con pesanti ricadute emotive sul bambino o ragazzo e sulla serenità familiare.

Ma cosa si intende per ADHD?

ADHD è l’acronimo inglese che sta per “Attention Deficit Hyperactivity Disorder“, tradotto in italiano con “Disturbo da deficit di attenzione e iperattività“. Il disturbo si presenta con manifestazioni che rientrano all’interno di due gruppi di sintomi: disattenzione e iperattività/impulsività.

I bambini/ragazzi con ADHD mostrano alti livelli di disattenzione, faticano nel portare a termine le azioni intraprese, si stancano più facilmente quando eseguono azioni cognitivamente complesse e tendono a passare da un’attività ad un’altra in modo non organizzato. Non rispettano il turno nelle attività di gioco o di gruppo, faticano a rimanere seduti per molto tempo, si alzano dal loro posto e hanno bisogno di muoversi. Queste manifestazioni si osservano in diversi contesti, sia a casa che a scuola e devono determinare una significativa compromissione del funzionamento personale e sociale. I sintomi inoltre si devono osservare prima dei 7 anni (DSM-V; Linee Guida Sinpia, 2006) .

È facile quindi comprendere come impegnarsi in attività che richiedono alti livelli di attenzione può essere davvero difficile per uno studente ADHD. Andremo quindi ad analizzare le difficoltà frequentemente riscontrate e quali ricadute hanno nello studio e nelle classiche situazioni dei compiti pomeridiani.

Attenzione sostenuta: è la capacità di mantenere il focus attentivo su un’attività per molto tempo, resistendo a stimoli “distrattori”. Un deficit relativo a questa tipologia di attenzione comporta la difficoltà nel focalizzare le proprie risorse cognitive in modo continuativo, oppure discriminare le informazioni importanti da quelle distraenti.
Quindi ad esempio si possono osservare difficoltà nelle attività di “selezione”, come ricercare le informazioni importanti nel testo per costruire una mappa o un riassunto o nella realizzazione di compiti che prevedono consegne multiple. Oppure ancora seguire la lettura di un testo elaborato, ricercare indizi o parole chiave nel testo.

Possono risultare frequenti quindi le interruzioni e si rende necessario reindirizzare lo studente sul compito.

Attenzione Divisa: implica la capacità di affrontare più compiti contemporaneamente. Quindi tipicamente si osservano difficoltà nel memorizzare le informazioni lette attraverso la lettura ad alta voce, scrivere sotto dettatura, prendere appunti, copiare dalla lavagna e contemporaneamente ascoltare e comprendere le spiegazioni del docente. Oppure leggere e contemporaneamente valutare la correttezza delle informazioni.

Shift attentivo: riguarda la capacità di spostare il focus attentivo da uno stimolo ad un altro. Uno studente ADHD può avere difficoltà nel passare da una materia ad un’altra, cambiare strategia e impostazione di lavoro, oppure anticipare un cambiamento di strategia all’interno dello stesso compito.

Attivazione attentiva: è la capacità di orientare in modo funzionale un’azione rispetto a uno stimolo. Lo studente mostra difficoltà nell’iniziare l’attività di studio, tende a posticipare il più tardi possibile l’inizio dei compiti preferendo attività più piacevoli e cognitivamente meno impegnative. Molto importanti sono i fattori emotivi e motivazionali che non vanno mai trascurati e hanno un ruolo importante nella regolazione dell’attivazione attentiva.

Pianificazione: implica la programmazione dei diversi passaggi per eseguire delle azioni che portano al raggiungimento di un obiettivo. Lo studente ADHD mostra solitamente fragilità nelle attività che implicano la pianificazione con conseguenti difficoltà nel ripasso, nella strutturazione di schemi, riassunti, dimentica i materiali da portare a scuola, non riesce a distribuire i compiti in modo organizzato durante il pomeriggio o durante la settimana.

Come è possibile allora aiutare gli studenti ADHD nello studio?

Ne parleremo in un prossimo articolo!

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