Disortografia: cos’è?
La Disortografia è un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), una condizione caratterizzata da una specifica difficoltà nell’apprendimento della scrittura a carico della componente ortografica.
La scrittura è un’abilità complessa, che si articola in livelli di competenza diversi. Forse noi adulti non ricordiamo le tappe che abbiamo percorso quando nel corso della scuola primaria abbiamo imparato a scrivere, e non ricordiamo la fatica che abbiamo fatto durante questo lungo percorso. Per scrivere è necessario memorizzare prima di tutto il rapporto che esiste tra i suoni (fonemi) che compongono una parola e i simboli grafici (grafemi). Poi è necessario memorizzare la relazione tra il significato dei vocaboli e la loro forma ortografica, ad esempio “acqua” e “acquario” che si scrivono con “cq”, e “aquilone” con “q”.
Ci sono le parole omofone non omografe, ad esempio dobbiamo memorizzare che “pesca” il “frutto” è diverso dalla “pesca” che si pratica al “fiume”, “l’ago” che serve per “cucire” è diverso dal “lago” di “montagna”. E ancora ci sono le doppie, gli apostrofi, gli accenti e i suoni rappresentati da digrammi e trigrammi (sc, chi, gli). Ecco in poche parole sembra facile ma non lo è. Il bambino impiega diverse fasi che si dipanano nel tempo per raggiungere la competenza ortografica.
Ci sono alcuni bambini che durante questo processo incontrano delle difficoltà specifiche, e compiono numerosi errori di scrittura in numero maggiore di quanto previsto dall’età e dal livello cognitivo. Questi errori non sono dovuti allo scarso insegnamento o allo scarso impegno. In questi casi infatti si parla di Disortografia.
Quali sono gli errori più frequenti?
Ecco alcuni degli errori più frequenti che è possibile riscontrare ed osservare nei quaderni di bambini con Disortografia:
- Errori fonologici:
– Omissioni e aggiunte di lettere e sillabe (bambola-bambolala; divano-dino),
–Inversioni (il-li; tavolo-talovo),
–Scambio di grafema (faso-vaso; brina-prima, alvero-albero),
–Grafemi scorretti (aqua-acqua; sciare-scare),
- Errori non fonologici:
-Fusioni illegali (iltavolo-il tavolo; lalbero-l’albero)
-Separazioni illegali (in sieme-insieme; an diamo-andiamo),
-Scambio grafema omofono (acuario-acquario; squola-scuola),
- Errori fonetici:
-Omissione e aggiunta di doppia (pala-palla; cavalo-cavallo; ranna-rana; leggare-legare),
–Omissione e aggiunta di accenti (perche-perchè; poiche-poiché; vadò-vado).
Altre caratteristiche che si osservano spesso sono inoltre una difficoltà nell’uso della punteggiatura, scarsa organizzazione capoversi, lentezza esecutiva, difficoltà nel copiato e nel dettato.
I bambini con Disortografia conoscono le regole ortografiche, ma la loro difficoltà consiste spesso nell’ analizzare e distinguere i suoni che compongono la parola e memorizzare la loro forma visiva, quindi gli errori non dipendono dallo scarso studio o dalla distrazione. Questo è dimostrato dal fatto che un bambino disortografico può scrivere la stessa parola in modi diversi, anche a distanza di poche righe nello stesso testo. Inoltre più il bambino è stanco o sotto pressione maggiori saranno gli errori.
Spesso la Disortografia è associata alla Dislessia, poiché l’apprendimento della lettura è direttamente legato all’apprendimento della scrittura. La difficoltà di lettura limita la possibilità di sperimentare le caratteristiche della lingua scritta, e allo stesso tempo la difficoltà ortografica riduce nel bambino la possibilità di usare la scrittura come traino per la lettura.
Cosa fare?
In caso di sospetto è necessario rivolgersi agli specialisti che potranno svolgere una valutazione accurata e approfondita delle abilità cognitive e degli apprendimenti. Le figure professionali che possono effettuare una diagnosi sono il neuropsichiatria infantile e lo psicologo.
La Diagnosi di Disortografia può essere effettuata dalla fine del secondo anno della scuola primaria.
Se il percorso di valutazione conduce ad una Diagnosi di Disortografia è opportuno intervenire attraverso dei trattamenti specialistici e specifici per il recupero e il potenziamento delle difficoltà ortografiche. I trattamenti sono individualizzati poiché ogni bambino manifesta le sue difficoltà e le sue specificità, nonché i suoi punti di forza che è opportuno rinforzare sempre.
Accanto ai trattamenti è spesso importante affiancare l’uso di strumenti compensativi che favoriscono l’autonomia di studio, sia a casa che a scuola, così come le misure dispensative. Entrambi vanno specificati nel Piano Didattico Personalizzato (PDP), uno strumento necessario e previsto dalla legge 170/2010 che va stilato dalla scuola in collaborazione con la famiglia e con i professionisti che si occupano del bambino.
Un ultimo suggerimento come spiego anche in questo articolo: è importante che il bambino con Disortografia non sia penalizzato perché commette errori di scrittura. E’ previsto infatti che gli errori ortografici non siano valutati negli studenti disortografici. Tuttavia è molto importante sia a a scuola che a casa durante lo svolgimento dei compiti l’errore sia segnalato e si chieda allo studente di autocorreggersi. Questo perché le competenze ortografiche possono essere migliorate e potenziate, anzi devono!
Per saperne di più:
Cornoldi C., Zaccaria S. (2011), “In classe ho un bambino che”, Giunti Scuola.
Cornoldi C., (2007), “Difficoltà e Disturbi dell’apprendimento”, Il Mulino.
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