Bambini ad alto potenziale cognitivo: chi sono?

16.09.2020

Alto potenziale cognitivo

Quando parliamo di potenziale, ci riferiamo a caratteristiche individuali e biologiche che possono sviluppare abilità specifiche e realizzare delle potenzialità, grazie alle stimolazioni del contesto di vita. I bambini ad alto potenziale sono quindi soggetti che, dotati di competenze cognitive superiori alla norma, sviluppano dei potenziali in specifiche aree di competenza. Queste aree possono far riferimento ad ambiti come quello scolastico, creativo-artistico, motorio-sportivo ecc… 

Venendo ora alla terminologia, oggi sentiamo parlare, di Plusdotazione, alto potenziale cognitivo, genialità, gifted.

Nel panorama internazionale si tende ad utilizzare quest’ultimo per indicare il “dono” che questi soggetti possiedono.

In Italia invece si parla più frequentemente di plus dotazione cognitiva o alto potenziale cognitivo.

Al di là della terminologia, la plusdotazione è un costrutto molto complesso. Questo non può essere ricondotto solo ad un’elevata intelligenza, ma ad una vasta gamma di caratteristiche comportamentali e personali che si esprimono attraverso modalità diverse.

Vediamo chi sono i bambini ad alto potenziale cognitivo

Da un punto di vista cognitivo sono bambini che ottengono un Quoziente Intellettivo (QI) di Fascia Alta o Molto Alta (uguale o maggiore a 130).

Tali bambini possiedono competenze cognitive molto elevate e alcune caratteristiche peculiari:

– Abilità di ragionamento astratto e problem solving molto sviluppate

 -Flessibilità e rapidità nella selezione delle informazioni: apprendono molto in fretta e più precocemente rispetto ai coetanei

-Eccezionali capacità mnestiche

-Alti livelli di motivazione intrinseca all’apprendimento

-Curiosità Intellettiva

-Sviluppo di interessi specifici e settoriali

-Noia per le attività routinarie e ripetitive

Un’altra caratteristica spesso riscontrata è la precocità in alcune tappe dello sviluppo. Camminano intorno ai 12 mesi, sviluppano il linguaggio prima dei 24 mesi, imparano a leggere e scrivere prima dell’ingresso alla scuola primaria.

Altre caratteristiche peculiari sono:

Sviluppo asincrono: si osserva spesso un gap tra età mentale ed età cronologica, ovvero ad abilità cognitive non corrisponde una pari maturità affettivo-relazionale Ad esempio il bambino può sviluppare interesse per tematiche o concetti astratti che però non riesce a gestire emotivamente (es: religione, morte, senso della vita). Oppure sviluppare interessi non corrispondenti all’età prediligere relazioni con gli adulti.

Ipersensibilità emotiva (sovraeccitabilità): si riferisce alla difficoltà di discernere le proprie emozioni relative ad un evento. Questo perché il bambino comprende gli eventi connotati emotivamente ma non è in grado di regolare la reazione emotiva. Questa può essere talvolta eccessiva ed estremizzata.

Come individuare la plusdotazione?

È necessario effettuare un percorso di consulenza psicologica che preveda colloqui con i genitori, con il bambino, e possibilmente con le insegnanti. La valutazione psicodiagnostica deve prevedere la somministrazione di test cognitivi e test psicologici. Lo scopo è analizzare non solo il profilo cognitivo ma anche emotivo-psicologico del bambino. 

Dal punto di vista psicologico è importante aiutare il bambino a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e del proprio bagaglio cognitivo ed emozionale. 

A scuola, non è raro che questi bambini affrontino delle difficoltà. Spesso le difficoltà sono di tipo relazionale, oppure dovute al forte divario tra didattica proposta e competenze cognitive. È molto importante quindi adottare una didattica che si adatti il più possibile allo stile di apprendimento del bambino. Questa inoltre dovrà essere personalizzata, incentivando attività di lavoro cooperativo e condiviso, con lo scopo di valorizzare le potenzialità.


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